domenica 25 aprile 2010

CPR - Intervento di Laura Petrone

COMITATO POLITICO REGIONALE DEL PRC CAMPANIA DEL 23 APRILE 2010

Non argomento sulla situazione nazionale perché mi risulta difficile in poco tempo. Mi si perdonerà se parto da un episodio, solo il più vicino nel tempo, che però credo sia emblematico della situazione in cui versa il Paese. Credo, infatti, che l’arroganza con la quale Marchionne si permette di ricattare i lavoratori della FIAT e del Sindacato alla presentazione del “piano di rilancio” ci dia la misura di quanto grave sia la mancanza di una vero baluardo sociale politico e culturale alla destra fascista e capitalista. Fa male constatare quanto il nostro Partito sia inadeguato a fronteggiare questa offensiva. L’arroganza padronale segnala quanto sia stato grave non aver potuto dare un sostegno più incisivo, nel Congresso CGIL, alla parte meno concertativa e più di lotta! In questo la Federazione della Sinistra s’è dimostrata ancor meno all’altezza di questo compito per oggettivi limiti strutturali. Mi chiedo quanto abbia pesato su certe mancate scelte il ricatto di Lavoro e Solidarietà all’interno della Federazione. Oggi i lavoratori pagano l’avanzata della destra fascista e capitalista e della posizione concertativa nel maggiore Sindacato. Tutto ciò condanna la FdS ad una inutilità politica che non è possibile superare, se non con una netto cambio di rotta nel suo percorso di costruzione.

Anche in queste elezioni regionali, la Federazione della Sinistra non ha ottenuto affatto un buon risultato e le premesse non erano certo delle migliori: se da un lato, infatti, le altre forze che compongono la Federazione, oltre al PRC, hanno avuto un peso nell’annacquamento della linea politica, sul piano organizzativo, della militanza ed elettoralistico, si sono dimostrate nulle.

C’è quindi una disparità forte tra i pesi sui vari piani delle varie forze componenti la FdS che può forse essere ben simboleggiato da un episodio verificatosi alla vigilia delle elezioni, quando il PRC aveva mandato in stampa e poi in distribuzione il nostro classico manifesto a fondo blu col simbolo. Ebbene, pochi sanno che questo manifesto è stato “ritirato”, su richiesta esplicita di Socialismo 2000, a causa del fatto che recasse la classica scritta “Vota Comunista”. Ecco perché in occasione delle regionali è stato successivamente distribuito il manifesto rosso con la scritta “C’è bisogno di Sinistra”. Il manifesto blu, già distribuito, è stato poi normalmente attacchinato dai Compagni che hanno ritenuto naturale farlo. Mi auguro che questa non sia stata l’ultima volta. Sarà la storia a dire se questo episodio prelude a qualcosa di più grande, ma se la Federazione della Sinistra dovrà tradursi nell’ennesima operazione liquidazionista, io di certo non ci sarò!

Vengo alla situazione in Campania. Avevamo chiesto con forza due cose sensate alla dirigenza regionale alla vigilia di questa campagna elettorale: per primo, il coinvolgimento dei circoli e l’avvio di una serie di uscite pubbliche su alcuni temi forti che ci caratterizzassero politicamente. Entrambe queste cose non sono state proprio prese in considerazione e, seppure i circoli hanno dimostrato un grande senso di responsabilità nei confronti del Partito e hanno sopperito alla meglio, con la sola militanza, alla totale assenza di direzione politica e di organizzazione, il Partito regionale, che veniva da anni di governo con Bassolino, non poteva certo costituire una opposizione credibile senza una opportuna caratterizzazione. Ad aggravare la situazione che già presentava le menomazioni di cui sopra, s’è aggiunta l’incomprensibile scelta di non sostituire la responsabile regionale dell’organizzazione, che aveva lasciato il PRC proprio prima delle elezioni.

Quanto affermato stasera dal Segretario Nappo, sulla non condivisione della scelta calata dall’alto di andare da soli, non assolve affatto, dunque, questo gruppo dirigente dalle proprie responsabilità, perché la coerenza avrebbe voluto che egli si fosse presentato dimissionario prima delle elezioni. Non è certo credibile ora, col senno di poi, questa presa di distanza. Credo che sia doveroso, invece, che il gruppo dirigente regionale prenda la propria parte di responsabilità, e che, anche se si tiene conto di tutte le difficoltà che questo organismo ha vissuto nella sua storia recente, parecchio travagliata, dia prova di una forte discontinuità con la gestione vista sinora. Premessa di tutto ciò deve essere necessariamente l’azzeramento della segreteria regionale.

In tal caso saremo disponibili a dare il nostro contributo per la ricostruzione del Partito all’interno di un percorso di rinnovamento.

Chiudo con un cenno alla situazione napoletana, perché penso che quanto accaduto alle elezioni regionali, e soprattutto nelle fasi precedenti, debba servire come monito, affinché non si arrivi alle comunali di Napoli in condizioni simili. Occorre che il Partito napoletano si doti al più presto di un gruppo dirigente democraticamente eletto che possa condurci a quell’appuntamento elettorale.

Laura Petrone