giovedì 17 settembre 2009

Intervento di Adriana Miniati al CPN del PRC - 12 /13 settembre 2009

E' bene che in questo Cpn si faccia un bilancio dell'azione politica del partito, perché si tratta di aprire una nuova fase che presenta aspetti impegnativi. Per rispondere alle osservazioni della compagna Rinaldi circa la linea o addirittura le linee politiche del Congresso di Chianciano, credo che si possa agevolmente dire che il Congresso di Chianciano ha espresso una linea politica prevalente che ci ha salvato dalla scomparsa di un partito comunista in Italia, ma dobbiamo avere la consapevolezza che il partito, dopo il progetto dell'Arcobaleno, è orfano di in progetto politico,ma che la scissione ha provocato danni gravissimi, fra cui il più significativo è che ha diviso la Sinistra ( e non colloco il Pd in questa formazione) in due componenti che da allora sono in aperta competizione fra loro e per ora confliggenti ; e che da allora è oggettivamente più difficile l'azione di un partito comunista che scientemente rifiuta l'omologazione e tutte le compatibilità.

Però, sull'allargamento della segreteria nazionale alla mozione 2, ritengo che la mia componente, poiché reduce da non dimenticati interventi autoritari e discriminatori nei confronti delle minoranze interne, è molto sensibile alla questione dell'agibilità politica e della gestione collettiva delle strutture del partito, per cui, in nome del concetto di pluralismo e della democrazia interna, valuto come positivo l'ingresso in segreteria dei compagni della 2, i quali ,per altro,non hanno ritenuto politicamente corretto uscire con gli altri vendoliani, nell'atto della scissione che ha ferito il partito per lunghi mesi e ha teso a danneggiarlo. Penso anche che la convergenza politica con l'asse politico stabilito al CONGRESSO di CHIANCIANO dovrà essere nel processo inverato osmoticamente e verificato.
Sulla Federazione, dico subito in sintesi cosa non può in assoluto essere : non può costituire un annuncio di evoluzioni negative, nè neo-arcobaleniste, nè di scioglimento del partito verso un nuovo soggetto.
E' vero che per il Prc il primo problema è come superare gli ostacoli del bipolarismo ed è in questo contesto che nasce la proposta della Federazione della Sinistra di Alternativa che potrebbe mutare non poco la prospettiva del partito: il punto politico è che dobbiamo accrescere la massa critica dei consensi e creare un sistema di alleanze più ampio della lista unitaria , ma questo non può avvenire senza due contenuti essenziali e ineliminabili , ovvero il radicamento e la credibilità sociale. Poiché la federazione appare un compromesso fra esigenze diverse tutte da perseguire, la proposta presenta ambiguità almeno su due aspetti , primo fra tutti la questione della cessione della sovranità dei soggetti e in secondo luogo, il rapporto fra Autonomia e Unità.
Centrale pertanto , secondo me, è che non si può continuare a parlare di Federazione senza affrontare, contestualmente,il problema di rilanciare la RIFONDAZIONE del nostro partito , non sotto la vuota forma dell'enunciazione, ma nella sostanza , ovvero per praticarlo e verificarlo, ; altrimenti, se non lo si fa, si rischia di decomporlo, e ciò potrebbe essere un passaggio che serve poi per superarlo. Su questo tema va dato da questo Cpn un chiaro segnale politico.
Anche perché la situazione del partito non è buona nei territori e non mi riferisco solo al dato allarmante del tesseramento. Infatti l'assenza di indicazioni sulle regole di funzionamento della Federazione e l'assenza di finalità chiare hanno causato dubbi fra i compagni di base e confusione nel modo di procedere dei territori, dove sono nate in questi mesi strutture diversificate, talvolta persino in contrasto con l'idea stessa di Federazione .
Il progetto perciò è apparso finora ai più confuso e aleatorio e ciò è servito- da una parte- talvolta a rallentare e persino bloccare l'iniziativa politica delle singole federazioni ( che rispondono con difficoltà alle richieste di coordinamento, di collegamento fra federazioni viciniori che hanno in comune alcune vertenze territoriali e di coesione nella lotta che dalla struttura regionale del partito proviene); talvolta ha dato vita invece a coordinamenti forzosi persino a livello di zona o alla costituzione di circoli unificati , a feste "unitarie".... etc.
Ma penso che il peggio proviene dal dibattito politico in corso nel partito, laddove si sviluppa, e non sempre nel confronto aperto, ( ad es, la Direzione Nazionale di ieri era la prima volta che discuteva di questo Progetto che però è in campo dal 18 luglio), in cui la Federazione per ora è apparsa come un ombrello sotto il quale convivono progetti politici diversi.
Infatti su di essa i compagni di base si fanno domande elementari , ma essenziali fra cui : " La Federazione alla fine sarà la convergenza fra PDCI e Prc?" in questo caso allora la Federazione è solo un escamotage tattico" . E ancora alcuni si domandano :" Sarà alla fine forse la riproposizione neo-arcobalenista?Allora la Federazione è uno strumento per costruire il Soggetto unitario della Sinistra!". E qui appare chiaro che coloro che perseguono questo obbiettivo vogliono superare , al contrario dei primi, il rapporto a due, fra Pdci e Prc. In ogni caso, queste due tensioni vogliono ambedue superare il Prc come soggetto politico autonomo e ambedue hanno alla base un forte atteggiamento , non nichilista come Bertinotti, ma certo scettico circa le sorti del Prc.
Invece io penso che c'è una posizione alternativa a quelle suddette che sostiene esserci al centro il Prc, che esso non deve essere superato, perché anche il progetto della costruzione di una Sinistra di alternativa, che abbiamo detto essere necessitata dagli esiti elettorali e dall’ampliamento delle basi di consenso per il nostro partito, si può reggere e sostenere solo se ha al proprio interno , come asse centrale, un partito comunista che imposti con determinazione e coerenza la trasformazione della società ; e per ora, quanto a questo, fuori dal nostro partito, non c’è nessun altra organizzazione che abbia alla base un profilo come questo.
L’unica proposta credibile è dunque costruire una Sinistra di alternativa come UN CAMPO DI FORZE AUTONOME, certamente, da ampliare, certamente , che converga in liste unitarie, in cui però il Prc è il soggetto principale, proprio per questo su questo obbiettivo vanno concentrati i nostri sforzi per farne un partito rifondato, che si orienti nel conflitto sociale, e che lo colleghi alla battaglia di opposizione al Governo Berlusconi nel paese.
Ultimo punto : condivido il contesto che il segretario nazionale ha espresso sui limiti finora presenti nelle proposte del partito, a cui è mancato un piano politico generale e istituzionale con al centro l’elaborazione di una proposta per sconfiggere Berlusconi e per costruire le condizioni di un Governo istituzionale in cui si pervenga a una legge elettorale proporzionale, elemento essenziale per superare il Bipolarismo; trovo però corretta , ma velleitaria la proposta di un governo istituzionale di 6 mesi per fare la Legge e poi si dimetta; ma soprattutto ciò che viene eluso e bypassato è come noi del PRC costruiamo un’opposizione nel paese che possa determinare quello sbocco finale. Perciò la ripresa del conflitto da fare subito non deve essere slegata dall’opposizione al Governo.

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