giovedì 17 settembre 2009

Intervento di Sandro Targetti al CPN del PRC - 12 /13 settembre 2009

Confermo l’utilità e la giustezza di una gestione collegiale del partito, soprattutto nell’attuale fase di difficoltà, ma esprimo forti preoccupazioni per la tenuta della svolta a sinistra decisa con il Congresso di Chianciano soprattutto sul fronte della rifondazione comunista e della costruzione di una sinistra anticapitalista alternativa alle destre ed al PD. Arretrare su questi due aspetti, strettamente legati fra di loro, e ripiegare su una gestione politicista della stessa proposta di “federazione”, comporterebbe una deriva moderata e inconcludente, una diversa linea politica.

La mia preoccupazione è motivata dal fatto che a Firenze questo è già avvenuto lo scorso luglio con la elezione di una nuova segreteria basata su una maggioranza diversa da quella di Chianciano e molto in continuità con quella che gestiva il partito prima della sconfitta arcobaleno. Sono emerse forti divergenze sull’analisi del voto amministrativo e sulle scelte da compiere in vista delle prossime regionali, sia sul piano sociale che politico. Nella relazione il segretario ha posto giustamente l’accento sulla centralità del nostro intervento sociale, ma è mancato un avvio di discussione sulle prossime elezioni regionali e sul Congresso della CGIL. Ritengo questo non più rinviabile perché la nostra presenza nei conflitti e sui temi della crisi per essere efficace ha bisogno di una proposta, di una proiezione politico-istituzionale chiara e coerente, sia con i contenuti delle lotte nelle quali siamo impegnati sia con il lavoro di costruzione di una sinistra anticapitalista, alternativa al PD ed alle logiche del bipolarismo. Non mi piace il clima dimesso e poco attento di questo CPN: le difficoltà del PRC non si superano con espedienti tattici ed accordi ambigui, ma lavorando per occupare con chiarezza uno spazio politico e sociale di alternativa.

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