sabato 7 febbraio 2009

Berlusconi, decreto contro Eluana. Napolitano non firma

di Alessandro Cardulli

Il Capo dello Stato aveva già espresso parere contrario. Il premier : “ La Englaro potrebbe avere figli. “ Cieca obbedienza al Vaticano che ringrazia e afferma : "Ci hanno ascoltato”. Beppino Englaro "E' un tormento senza fine". Ferrero Prc "tentativo di colpo di stato costituzionale"
ROMA - Il Vaticano comanda e il governo esegue. Provoca perfino una crisi istituzionale visto che il Presidente della repubblica aveva manifestato la sua contrarietà alla emanazione di un decreto per interrompere l’intervento dei medi ci che hanno iniziato a ridurre l’alimentazione e l’idratazione a Eluana Englaro.

A decreto approvato dal consiglio dei ministri il Quirinale rifiuta la firma: "Sono rammaricato - afferma Napolitano - ma è un provvedimento incostituzionale in contrasto con sentenze passate in giudicato." Il padre Beppino: "E' un tormento senza fine". "Berlusconi in preda all'ira replica: "pronto a cambiare la costituzione sui decreti d'urgenza. Convocherò il Parlamento per approvare entro tre giorni una Legge che contenga la norma sull'idratazione e l'alimentazione prevista dal decreto". Dimentica che il Parlamento non lo convoca lui ma i presidenti di Camera e Senato e che Gianfranco Fini si è schierato con Napolitano dicendosi "preoccupato che il Consiglio dei Ministri non abbia accolto l'invito del Capo dello Stato ampliamente motivato sotto il profilo costituzionale e giuridico. La cronaca di una delle giornate più nere della repubblica forse la più nera, quando nacque dalla resistenza e dall'antifascismo la nostra costituzione, parte da un Berlusconi che non usa mezze misure neppure nei confronti di ministri che mostrano perplessità: chiede loro “ un passo indietro” e li invita, di fatto, questi ministri ( si parla della Prestigiacomo e di La Russa) a dare le dimissioni. Nella mattinata il capo del governo si era sentito con il cardinale Bertone, il quale ha poi smentito che vi sia stata questa telefonata. Ma la conferma che il governo ha ciecamente obbedito ai voleri del Vaticano è arrivata pochi minuti dopo l’approvazione unanime del decreto da parte del Consiglio dei ministri.“ Governo coraggioso, ci hanno ascoltato”: questo il primo commento della Santa sede e Monsignor Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita aggiunge: “ Eluana è viva, ha il diritto di vivere e la comunità politica deve sostenere la sua vita con i mezzi che ci sono”. Già ieri e poi per tutta la mattina di venerdì vi erano stati contatti fra il Quirinale e la presidenza del Consiglio. Napolitano aveva espresso verbalmente il suo parere contrario, aveva fatto numerose osservazioni in particolare a proposito della costituzionalità di un atto del genere. Anche Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, aveva fatto osservazioni sulla prima bozza elaborata dal ministro Maurizio Sacconi, l’uomo che sembra aver ingaggiato una battaglia personale contro la famiglia Englaro, privo di pietà e di rispetto per il dolore ele sofferenze sopportate da questa famiglia. Era stata stesa, secondo fonti ufficiose, una seconda bozza era stato sottoposta alla attenzione del Capo dello Stato. Napolitano aveva fatto sapere che avrebbe messo per scr itto la propria posizione. Nel frattempo il governo aveva chiesto e ottenuto l’aiuto di un gruppetto di parlamentari, “ trasversale” come si dice, visto che vi erano anche i clericali, bigotti, emissari del Vaticano che fanno parte del partito democratico con in testa la nota Binetti. La lettera ddel presidente della Repubblica è stata recapitata a Palazzo Chigi. Si tratta di una prexsa di posizione molto articolata con la quale si invita il governo- scrivono le agenzie di stampa- a non procedere ad approvare un decreto legge. Fra le motivazioni apportate c’è quella che fa riferimento a molteplici parerei giuridici secondo cui un provvedimen to di urgenza non si può varare in contrasto con sentenze passate in giudicato. Napolitano cita a questo proposito decreti non firmati dal Quirinale, presidenti Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro. Ma Berlusconi non ha inteso ragioni. Le frasi che gli vengono attribuite sono al limite del delirio politico, un crescendo di autoritarismo, di propaganda a buon mercato.Come dice ,a caldo , appena reso nota l’approvazione del decreto Giovanni Russo Spena dice responsabile del dipartimento Giustizia del Prc, “ vista anche la posizione assunta dal Presidente della Repubblica, la decisione di Berlusconi sa tanto di manovra politica, di propaganda, una risposta ai diktat del Vaticano,una vera e propria speculazione politica su una tragedia che va avanti da diciassette anni, senza alcun rispetto per la libertà e la dignità delle persone”. Poco dopo sarà Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc a "chiamare tutti i cittadini e tutte le forze laiche e democratiche e antifasciste alla mobilitazione" a partire da un primo presidio che prende corpo da piazza Montecitorio. Ferrero definisce l'operato del consiglio dei ministri "un vero e proprio tentativo di colpo di stato costituzionale che il governo e in particolare e il premier Berlusconi stanno mettendo in atto ai danni dell'equilibrio dei poteri e del rispetto delle prerogative del capo dello stato."Cogliamo alcune “ perle” , leggiamo alcune frasi pronunciate da Berlusconi così come le riportano, fra virgolettre, le fonti di inforTmazioni. Si parte dalla affermazione che nel caso di Eluana Englaro “ sussistono i presupposti di necessità e urgenza “ di cui ha responsabilità il governo. “ Poi-prosegue- spetta al Parlamento decidere se confermare o meno questi presupposti”. Insomma Eluana stia in parcheggio. Poi una vera e propria intimidazione nei confronti di Napolitano: “ Se il Colle non firma, subito riunione Camere” Questa urgenza perché dal momento in cui è iniziata la procedura per la “ dolce morte”, nella mattina di venerdì apunto, ci sono solo 48 ore di tempo per bloccarla. E la procedura è iniziata. Proprio dalla Procura della Repubblica di Trieste e dalla conferenza stampa del procuratore di U dine, Antonio Branciardi, sono venuti segnali chiari che non c’era alcuna intenzione di contrastare la sentenza della Corte di Appello di Milano. A questo punto Berlusconi ha rotto gli ormeggi . ha “ spiegato” ai suoi ministri che “ non voglio la responsabilità della morte di Eluana, non farò omissione di soccorso” e poi, incredibile, “ IOgni sforzo per non farla morire:Eluana potrebbe fare figli”. Fra i primi commenti, durissimo, quello di Di Pietro: “ Stabilire che una sentenza di un giudice possa essere annullata per decreto del governo vuol dire un domani poter annullare anche una sentenza di condanna di qualche potente di turno perché semplicemente non opiace al governante di turno”.
Fonte: dazebao.org

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