venerdì 13 febbraio 2009

Cgil piazza contro crisi e governo, 700mila a Roma

di Massimiliano Di Giorgio

Diverse migliaia di persone, almeno 700mila secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi a Roma alla manifestazione nazionale organizzata dai metalmeccanici e dagli impiegati pubblici della Cgil nella giornata di sciopero contro la crisi economica.
Un'unione inedita, quella tra operai e lavoratori del settore pubblico - non solo impiegati "garantiti", ma anche precari - che hanno dato vita a una manifestazione politica contro il governo, dopo le recenti critiche del premier Silvio Berlusconi alla Costituzione, e hanno sfidato Cisl e Uil, che tre settimane fa avevano firmato un accordo separato con governo e datori di lavoro sulla contrattazione collettiva.
E dalla piazza di oggi è partita la richiesta al governo di tassare di più i redditi sopra i 150mila euro per aiutare le categorie più deboli colpite dalla recessione, che nell'ultimo trimestre ha portato il Pil italiano ai minimi da 15 anni.
Gli organizzatori hanno detto che i partecipanti sono stati "oltre 700mila", dopo che il principale dei tre cortei previsti, quello partito dalla stazione Termini, è arrivato prima delle 12 in un'assolata piazza San Giovanni.
Secondo il dipartimento della Funzione Pubblica, dai dati finora pervenuti le adesioni nel settore del pubblico impiego allo sciopero di oggi sono state di poco inferiori al 9%
"Questa è la piazza dell'Italia fondata sul lavoro", ha detto dal palco uno degli organizzatori davanti a una distesa di bandiere rosse, il colore della Cgil.
Alla manifestazione di oggi hanno dato la loro adesione 120 parlamentari dell'opposizione. Assente, perché impegnato fuori Roma, il segretario del Pd Walter Veltroni, in piazza c'era però Pierluigi Bersani, ex ministro dello Sviluppo economico che si è già proposto come sfidante di Veltroni alla guida del Partito democratico quando mancano ancora diversi mesi al congresso.
Sul palco prima che a prendere la parola fosse i capi dei sindacati di categoria e poi il segretario generale della Cgil Gugliemo Epifani, si sono alternati operai, infermieri, precari della Croce rossa, lavoratori immigrati, operatori socio- assistenziali e studenti.
"Buongiorno Cavaliere", ha esordito un operaio delle acciaierie di Piombino. "Dov'era finora?", ha detto rivolto al premier Silvio Berlusconi. "Non aveva detto che l'Italia non sarebbe stata colpita dalla crisi?".
Dallo stesso palco, poi, il comico toscano Paolo Hendel ha proposto contro la crisi l'istituzione del "ministero dell'Ottimismo" e "la rottamazione del nonno" per risolvere il problema delle pensioni.

OTTO PER MILLE PER I DISOCCUPATI
Carlo Podda, segretario della Funzione Pubblica Cgil , ha accolto con moderato ottimismo l'accordo concluso stanotte tra Governo e Regioni sul rafforzamento degli ammortizzatori sociali per fare fronte alla recessione, spiegando che "è un passo importante, ma non basta", e ha chiesto all'esecutivo di mettere mano al "tesoretto" dell'Inail e a quello fiscale, materia di polemiche già nel 2007, quando c'era ancora il governo di centrosinistra e di "crisi globale" non si parlava.
Ma Podda ha anche rilanciato l'idea di un "Otto per mille" straordinario, per aiutare disoccupati e precari. L'idea del sindacalista è quella di aggiungere per due anni una casella all'apposito foglio allegato alla dichiarazione dei redditi consentendo così ai contribuenti di scegliere se destinare la somma a un fondo che, dice, potrebbe valere un miliardo di euro.
Il responsabile della Funzione pubblica del più grande segretario italiano ha anche chiesto di prolungare i contratti di migliaia di precari del pubblico impiego, "non perché non vogliamo stabilizzarli, ma perché la situazione ora è straordinaria e bisogna evitare i licenziamenti".
Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom in passato protagonista di scontri con Epifani ma che oggi sembra in sintonia con Corso d'Italia - anche se i critici sostengono che sia stato il leader della Cgil a radicalizzare le sue posizioni - ha detto invece il suo sindacato potrebbe firmare l'accordo per cambiare il contratto collettivo, "che noi consideriamo brutto", a patto che "voi (Cisl e Uil) siate disponibili ad andare nelle assemblee per parlare con i lavoratori e a sottoporre quell'accordo ai lavoratori e alle lavoratrici".
Prima, Rinaldini aveva criticato il mancato intervento del governo nel sostegno ai redditi più bassi: "Com'è possibile che le risorse, quando bisogna salvare le banche, il sistema finanziario, Alitalia si trovano e quando c'è da intervenire sulla situazioni dei lavoratori c'è l'ostacolo del debito pubblico?".

TASSARE DI PIU' I REDDITI SOPRA I 150MILA UERO
Quando è salito sul palco per chiudere la manifestazione di oggi, Epifani ha tirato un sospiro di sollievo. Se nella Cgil alcuni non avevano nascosto dubbi sulla riuscita della nuova protesta dopo quella di soli due mesi fa, il numero uno del sindacato ha detto che lo sciopero di oggi "è la prova di quale dignità, valore e forza morale il mondo del lavoro italiano sia capace".
Epifani ha criticato il governo italiano per non aver varato, al contrario di quanto hanno fatto esecutivi europei e di altri paesi, corposi interventi anti-crisi, e ha sollevato dubbi anche sull'effettiva messa in sicurezza delle banche italiane.
Il leader sindacale ha poi attribuito "alla nostra determinazione e alla nostra lotta" l'intesa di stanotte tra governo e Regioni sugli ammortizzatori sociali, e ha chiesto di "suddividere le risorse che ci sono per la cassa integrazione subito, in questo mese e mezzo, senza aspettare la Ue".
Paventando il rischio che un aumento delle tasse finisca per pesare soltanto sui redditi più bassi, Epifani ha proposto invece di aumentare la pressione fiscale sui manager.
"Può il governo, di fronte a una crisi che falcidia i salari... decidere, come ha fatto il governo inglese, di aumentare un po' la tassazione dei redditi sopra i 150mila euro e destinare quel miliardo e mezzo (così ottenuto) a supportare i redditi più deboli?".
Ma l'intervento della Cgil ha avuto anche un ampio respiro politico, con una raffica di critiche al governo di centrodestra sul caso di Eluana Englaro e sulle dichiarazioni di Berlusconi, poi smentite, sulla "Costituzione filosovietica" e da cambiare.
Critiche sono arrivate anche sulla norma approvata in Parlamento che prevede la denuncia dei clandestini da parte del personale medico e sulla "legittimazione" delle ronde cittadine, sul tentativo di alleggerire la normativa penale contro gli incidenti sul lavoro e sull'uso delle forze dell'ordine contro i lavoratori che manifestano, come è accaduto due volte negli ultimi giorni.
La mobilitazione della Cgil intanto, continua. Il 5 marzo ci sarà la protesta dei pensionati. Poi scenderanno in piazza i lavoratori della scuola. E il 4 aprile, ci sarà uno sciopero generale con una manifestazione nazionale, sempre a Roma.
Fonte: Reuters

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