venerdì 6 febbraio 2009

Giorgio Cremaschi: Scioperi inglesi: sotto accusa il liberismo contrattuale

Se davvero gli operai italiani sono chiamati a lavorare a condizioni salariali e di sicurezza inferiori a quelli degli operai inglesi, gli operai inglesi fanno bene a scioperare. Quanto avviene dimostra la stupidità del leghisti e di tutti coloro che alimentano le guerre tra i poveri e la concorrenza tra i lavoratori. Quello che è sotto accusa in Gran Bretagna con i migranti italiani e in Italia con i migranti dall’estero è la messa in discussione della parità dei diritti sindacali e sociali. La legislazione europea oggi incentiva la concorrenza selvaggia tra i lavoratori nel nome della libertà d’impresa. Il nemico del lavoratore europeo non è il migrante, ma la flessibilità dei contratti, italiano e rumeno che sia Per questo lo sciopero inglese, pur nella sua ambiguità, segnala l’avvio di un conflitto sociale che sarà sempre più esteso in tutta Europa. Quanto avviene è una ragione in più per combattere con tutte le forze la controriforma contrattuale, che, colpendo il ruolo unificante del contratto nazionale, rischia di alimentare ancor di più da noi la concorrenza a ribasso tra i lavoratori.

Roma, 1 febbraio 2009

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