martedì 24 febbraio 2009

Istat, produzione in calo e cassa integrazione alle stelle

di Anna Maria Bruni

Dati drammatici sulla produzione diffusi oggi dall'Istat. Nessuna misura da parte del governo per contrastare la crisi, mentre la Commissione europea contesta gli “aiuti” per l'auto: gli incentivi sono una misura selettiva
ROMA - Produzione in picchiata per l'industria italiana. E' quanto emerge dai dati Istat diffusi oggi.

L'Istituto ha reso noto che a dicembre il fatturato è diminuito del 3,8% e del 10,3% su base annua, mentre gli ordinativi sono calati del 2% rispetto al mese precedente e del 15,4% rispetto al dicembre 2007. I dati negativi interessano tutti i settori produttivi, con l'unica eccezione del settore alimentare, delle bevande e del tabacco, che registrano il segno più.La media per il 2008 registra una flessione dello 0,3% per quanto riguarda il fatturato, e del 3,2% per gli ordinativi. L'ultimo trimestre dell'anno è il periodo che più incide sulla flessione: negli ultimi tre mesi del 2008 infatti il fatturato è diminuito dell'8,3% e gli ordinativi del 18%.Gli ordinativi registrano un calo maggiore in ambito estero (-19,7% a dicembre e -6,6% nella media 2008), mentre in ambito nazionale la riduzione è più contenuta (-13,1% a dicembre gli ordinativi nazionali, -1,3% la media 2008; -19,7% il calo sugli ordinativi esteri a dicembre, -6,6% la media 2008). Viceversa il calo del fatturato è minore in ambito estero (-7,6%) rispetto a quello nazionale (-11,4%).I dati che riguardano la produzione vedono tutti i settori in crollo: in particolare i più colpiti sono la produzione di metallo e prodotti in metallo, in flessione del 21,4%, l'industria del legno e i prodotti in legno, esclusi i mobili, -20,1%, e prodotti chimici e fibre sintetiche -19,8%.Unico dato positivo fornito dall'Istat riguarda l'indice del fatturato cresciuto, nel mese di dicembre 2008 rispetto allo stesso mese del 2007, del 3,2% per i beni di consumo, media che scomposta rivela un -11,4% per i beni durevoli a fronte di un 6,5% positivo per quelli non durevoli.Altre diminuzioni tendenziali sono invece registrate per l'energia, 28,8%, per i beni intermedi (materie prime), 10,2% e per i beni strumentali, 10,2%.Ma il dato peggiore riguarda il settore automobilistico. A dicembre il fatturato è crollato del 29,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e gli ordinativi sono scesi del 33,3%. Il dato medio del 2008 vede un calo del 7,6%, che riporta il settore ai livelli del '93, mentre per quel che riguarda gli ordinativi bisogna andare all'anno precedente, dove si ritrova una contrazione paragonabile a quella in corso, ovvero meno 11,4%.Proprio nel giorno in cui il portavoce della Commissione europea Jonathan Todd esprime “preoccupazione” in merito agli incentivi sulla rottamazione decisi dal governo italiano, i dati nel settore auto scoprono definitivamente le carte. Mentre la produzione è in picchiata, gli stabilimenti sono fermi, la cassa integrazione è in aumento e 5000 lavoratori atipici hanno perso il lavoro già dallo stesso mese di dicembre, il governo italiano, in controtendenza rispetto ai consistenti investimenti di altri governi europei e statunitense, si è speso per attivare bonus per incentivare il consumo. Infatti, secondo Todd, “l'aiuto sarebbe discriminatorio, selettivo, e contrario alla libera circolazione dei beni". Mentre “La cassa integrazione si estende anche ai colletti bianchi e questo conferma che la crisi è ben lungi dall'essere conclusa e sotto controllo”. A dirlo era il segretario generale della Fiom di Torino, Giorgio Airaudo, dopo aver appreso che la Fiat avrebbe messo in cassa integrazione per due settimane anche gli impiegati del settore auto e Powertrain. Era il 7 gennaio.La richiesta di parte sindacale era ed è di puro buon senso: “È indispensabile conoscere su quali prodotti si sta lavorando per rilanciare la Fiat e capire in che relazione sia la cassa integrazione degli impiegati - aveva detto il segretario torinese - con il proposito di nuove alleanze. In una situazione europea frammentata, dove ogni paese fa la propria strategia auto, è urgente l'intervento del governo - concludeva - a tutela del patrimonio italiano dell'autoveicolo. L'auto si può salvaguardare puntando su innovazione e mobilità sostenibile”. Il giorno dopo il governo rispondeva approvando gli incentivi alla rottamazione.Ma se questi sono i risultati per l'auto, negli altri settori non va meglio. Sempre a dicembre, lo stesso mese di riferimento per i dati Istat sulla produzione, i dati Inps sulla cassa integrazione riportano un +525 per cento complessivo sullo stesso mese del 2007. Il ricorso dei settori edile e industriale è aumentato del 110 per cento. In totale, nel 2008 le ore complessive di cassa integrazione (ordinaria e straordinaria) sono state 223 milioni. Ma non abbiamo ancora sentito parlare di piani di programmazione economica, né tantomeno di investimenti.
Fonte: dazebao.org

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