mercoledì 18 febbraio 2009

Sardegna. positivo il risultato di Rifondazione, ma il crollo del Pd affossa la coalizione

di Gianluigi Pegolo*

La sconfitta del centrosinistra in Sardegna ha diverse spiegazioni, ma una in particolare risulta decisiva: questa ragione si chiama Pd. Il crollo elettorale del Partito democratico rispetto alla elezioni politiche è, infatti, di proporzioni tali da spiegare in larga misura la sconfitta del centrosinistra. Né vale il semplice confronto col dato elettorale delle precedenti elezioni regionali riguardante i Ds e la Margherita, che apparentemente dimostrerebbe una sostanziale stabilità del voto.

In realtà, in queste elezioni, il Pd si presentava con una lista che richiamava espressamente il nome di Soru che, peraltro, non ha riproposto come la volta precedente una propria lista. Tutto era stato concepito per sostenere il voto del Pd, che invece non c’è stato. In questo quadro di cose, il voto disgiunto al candidato presidente, che pure ha consentito a Soru di avere il 5 per cento in più dei voti ottenuti dalle liste di centrosinistra, non poteva consentire comunque la sua vittoria. Il centrodestra ha così ottenuto un successo di proporzioni imprevedibili.
Sul voto si riflette certamente anche il limite dell’azione di governo del centrosinistra, in particolare per quanto riguarda l’insufficiente attenzione data alle questioni sociali e in particolare al tema della crisi. E’ tuttavia evidente che la crisi predominante è quella attanaglia il Partito democratico. In questo contesto, il risultato elettorale delle forze di sinistra è decisamente positivo, se si considera che nel loro insieme ottengono il 7 per cento. Una cifra, questa, che corrisponde a circa il doppio del voto ottenuto alle politiche dall’Arcobaleno. Si riconferma così per l’ennesima volta, dopo l’esperienza recente delle elezioni in Abruzzo, il fatto che queste forze ottengono risultati molto superiori presentandosi autonomamente, che non confluendo in un’unica lista.
Il risultato di Rifondazione comunista è certamente positivo, perché si attesta, con più del 3% dei consensi, quasi a livello della percentuale ottenuta dall’Arcobaleno. Rispetto alle precedenti elezioni regionali subisce, invece, una flessione contenuta. Il trend di Rifondazione, quindi, dopo i pessimi risultati delle politiche, è in evidente recupero. Si consideri, peraltro, che in questa tornata elettorale ha contribuito a penalizzare il partito anche la presentazione nella lista de La Sinistra di alcuni consiglieri regionali fuoriusciti a suo tempo dal Prc.
E’ però opportuno sottolineare come, al di là di questo elemento di soddisfazione riguardante Rifondazion, è del tutto evidente che la nuova fase che si apre in Sardegna desta molta inquietudine. Significativamente, il neo eletto presidente della Regione, Cappellacci, dichiara che rimetterà in discussione le scelte operate dalla giunta Soru in tema ambientale. Ciò che di meglio aveva fatto il centrosinistra, verrà quindi, nelle intenzioni del nuovo governatore, smantellato in favore di una nuova stagione del cemento. Questo la dice lunga sulla deriva che si annuncia riguardo alle future politiche regionali, dopo l’offensiva populista con cui il centrodestra ha gestito la campagna.
Fonte: sinistracomunista.it

*segreteria nazionale Prc

2 commenti:

  1. CARO COMPAGNO PEGOLO, MA QUANDO TU ENFATIZZI IL FATTO "che queste forze ottengono risultati molto superiori presentandosi autonomamente, che non confluendo in un’unica lista" RIFERENDOTI AI PARTITI DELL'EX ARCOBALENO, NON VUOI MICA DIRE, SOTTO SOTTO, CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI DOBBIAMO ANDARE, INTENDO LE FORZE COMUNISTE ED ANTICAPITALISTE, DA SOLI? SAREBBE MEGLIO PRECISARE LA TUA DICHIARAZIONE CHE SEMBRA COZZARE UN PO', CON LE POSIZIONI ASSUNTE ALL'ULTIMA DIREZIONE NAZIONALE. NON STARAI MICA PENSANDO DI METTERE IN SECONDO ORDINE QUELL'UNITA' DEI COMUNISTI CHE POTREBBE INIZIARE A REALIZZARSI A COMINCIARE CON L'ANDARE ASSIEME ALLE ELEZIONI?

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  2. Caro Compagno,
    la posizione espressa dalla Direzione nazionale del PRC è quella di aprire le liste di Rifondazione a tutti quei soggetti comunisti, anticapitalisti, della società civile...etc, etc, ma sotto un simbolo a partire da quello di Rifondazione (falce e martello).
    Siccome non tutti i soggetti dell'ex Arcobaleno sono comunisti, nè anticapitalisti, si escluderanno da sé e non capisco in cosa questo sia in contraddizione con l'Unità dei Comunisti. unità che tutti auspichiamo e che nel nostro piccolo contribuiremo a costruire, ma che non si fa solo a fini elettoralistici.
    A presto.
    laura*

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