domenica 8 febbraio 2009

Lo Zimbabwe al collasso

di Sergio Vasarri

Alla crisi economica e politica si aggiunge ormai una situazione umanitaria e sanitaria insostenibile. L'epidemia di colera continua a mietere vittime, ma nemmeno questo risolve il braccio di ferro Mugabe-Tsvangirai

HARARE - Lo Zimbabwe è nel dramma: l'epidemia di colera è ormai fuori controllo, la peggiore nella storia del Paese. I numeri delle vittime rivelano tutta la gravità della situazione: quasi 70 mila infettati, ed oltre 3 mila, purtroppo, già morti.

Le periferie, ma desso anche il centro della capitale Harare, sono piene di ospedali da campo, non molto di più che grandi tendoni, in cui si accasciano migliaia di malati in avanzato stato di disidratazione. Dalle colonne di Dazebao abbiamo seguito attentamente in questi ultimi mesi l'evolversi della crisi nel Paese africano, ma non può che destare incredulità e indignazione la deriva a cui siamo giunti in queste ore.
Le vittime per il colera, ovviamente, sono solo una parte delle disgrazie che stanno affliggendo l'ex-colonia inglese della Rhodesia. Ad esse, infatti, vanno tristemente aggiunte quelle causate dalla fame, dall'AIDS e dai violenti scontri tra le due fazioni politiche in lotta.Purtroppo, dalle contestate elezioni del marzo e poi del giugno del 2008 la situazione è rimasta in un drammatico stallo, mentre l'economia e le infrastrutture di base del Paese sono progressivamente decadute senza freni. E la decadenza è ancora più sensazionale se si pensa che lo Zimbabwe - conosciuto come il granaio d'Africa - di qualche decennio fa era uno dei pochi paesi del continente con un sistema scolastico, pensionistico e sanitario paragonabile agli standard europei.
La solidarietà internazionale cerca di fare quello che può, anche senza un chiaro supporto della diplomazia, soprattutto dei paesi occidentali. A muoversi con convinzione sono stati invece i leader dei paesi sudafricani, che proprio qualche ora fa sembrano aver ottenuto un accordo, insperato pochi giorni fa, tra il vecchio leader Robert Mugabe e il capo dell'opposizione riunita nel Mdc (Movement for Democratic Change) Morgan Tsvangirai. Secondo le agenzie di stampa, riprese dalla BBC, Mugabe avrebbe accettato di apportare un emendamento costituzionale che consente a Tsvangirai di entrare nel governo come Primo Ministro. Da parte sua, il leader del MDC si sarebbe detto d'accordo a fare questo passo, anche nella considerazione della situazione drammatica in cui verso il Paese. Senza dubbio, un governo di coalizione risulterebbe in una normalizzazione della situazione politica e, di riflesso, anche economica. Inoltre, potrebbe essere un primo passo verso quella transizione politica e di potere che il Paese attende da oltre un decennio. La speranza di tutti è che si apra una stagione nuova per lo Zimbabwe, ma certamente c'è grande bisogno di un aiuto internazionale perchè il Paese possa uscire in tempi brevi dal suo dramma umanitario.

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