martedì 3 febbraio 2009

La riforma elettorale in aula. “Sì” allo sbarramento e un “regalo” per Vendola

di Tommaso Vaccaro

ROMA - Lo sbarramento al 4% per le elezioni europee di giugno ha ottenuto il primo via libera dalla Camera dei deputati. L’emendamento a firma Peppino Calderi, il relatore di centrodestra del provvedimento, è stato assunto da Montecitorio con 487 sì, 29 contrari e sei astenuti. Un esito scontato della vicenda, dopo che la riunione dei deputati del Pd, tenutasi in giornata alla Camera, aveva dato l’ok alla soglia di sbarramento fortemente voluta dalla segreteria di Walter Veltroni. Tra i democratici, solo in quattro si sono espressi contro e tre hanno optato per la via dell’astensione.

I malumori, che in un primo momento erano stati espressi anche dall’area dalemiana, sembrano invece essere quasi del tutto rientrati. Nonostante lo stesso D’Alema abbia abbandonato la riunione dei deputati del partito prima della fine, uno degli uomini a lui più vicini, Pierluigi Bersani, ha fatto sapere che nessuno ha posto “obiezioni di principio al tema degli sbarramenti elettorali. C'è stata una discussione sulla gestione politica di questo passaggio sul quale è stato buono e giusto confrontarsi per un massimo di condivisione".

Contestazioni e presidi

In giornata, diverse manifestazioni di protesta si sono tenute davanti al Quirinale e a palazzo Montecitorio. E proprio al Quirinale, durante il presidio di questa mattina, numerosi esponenti del Prc, tra cui il segretario nazionale Paolo Ferrero ed altri membri della segreteria, si sono rivolti direttamente al Capo dello Stato per chiedere un suo intervento nel merito della ‘questione sbarramento’. Una manifestazione, realizzata insieme ad esponenti di altri partiti, tra cui i socialisti, l’Udeur e i Liberali, in cui Rifondazione comunista ha portato in piazza uno striscione abbastanza eloquente: “Veltroni vuole distruggere la sinistra ed emarginare la CGIL”.La protesta si è poi spostata di fronte a palazzo Montecitorio e all’interno della stessa aula parlamentare, dove, a seduta in corso, sono stati lanciati volantini con su scritto “Legge Truffa ’09 (regia di Veltrusconi)”. Al grido “democrazia!”, la protesta ha costretto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a sospendere la seduta.

Messaggio del Presidente della Repubblica
Chiamato più volte in causa dallo stesso Paolo Ferrero, il quale proprio ieri aveva chiesto al Capo dello Stato di esprimersi “contro il realizzarsi del vergognoso accordo parlamentare in corso tra maggioranza e opposizione e reso possibile solo grazie al consenso di Pd e Idv”, il presidente Napolitano ha risposto con una lettera.Tenendo “ben presente” i timori di coloro che oggi hanno manifestato davanti al Quirinale, Napolitano ha affermato che “sulle leggi elettorali, nazionale ed anche europea sono intervenuto a più riprese, auspicando modifiche tempestive e il più possibile condivise, volte in particolare ad assicurare un più diretto rapporto tra elettori ed eletti, al fine di salvaguardare la piena rappresentatività delle assemblee elettive richiesta dalla Costituzione”. “Mi limito ad osservare – si legge nella lettera – che l’introduzione di una soglia di sbarramento è presente nella legge elettorale nazionale fin dal 1993 e in leggi elettorali europee di molti paesi e che un’eccessiva frammentazione della rappresentanza politica può, in linea generale, costituire un disvalore al pari di una sua eccessiva compressione, che possa sacrificare significative, essenziali espressioni del pluralismo politico”.Insomma, sbarramento si, ma valutando attentamente che questo non metta il bavaglio ad una fetta significativa di elettorato italiano. “Si tratta dunque – conclude Napolitano – di una delicata composizione tra esigenze diverse e variamente apprezzabili affidata alla valutazione delle Camere. Mi auguro che possa verificarsi, attorno a queste scelte un'obiettiva sostanziata comprensione tra forze politiche pur portatrici di diverse sensibilità”.

Il provvedimento va avanti
Ma nonostante la chiara presa di posizione del Quirinale, maggioranza e opposizione parlamentare vanno avanti sul voto della riforma elettorale e Veltroni ribadisce la giustezza della scelta del 4 per cento come soglia di sbarramento. Dopo il voto del gruppo, il segretario ha infatti dichiarato: “abbiamo dimostrato coerenza, il nostro obiettivo da sempre è la riduzione della frammentazione”. Veltroni ha inoltre affermato che “dire che [l’introduzione dello sbarramento ndr.] è un attacco alla democrazia non sta né in cielo né in terra perché la riforma c'è in Europa, era nel Mattarellum ed è in sintonia con l'opinione pubblica”.

L’ordine del giorno “salva Vendola”
Mentre si attende il voto definitivo per la riforma, passa un odg del Partito democratico, votato anche dal governo, con cui si stabiliscono maglie più larghe per la raccolta delle firme per quelle forze politiche che si aggregano e si presentano insieme alle europee. L’ordine del giorno, già rinominato come “salva Vendola”, in riferimento all’area scissionista di Rifondazione, facente capo al governatore pugliese, che propone un cartello elettorale delle sinistre, agevola “la presentazione di nuove liste contraddistinte da nuovi simboli che rappresentino l'aggregazione di più liste o partiti già esistenti e per contribuire a una maggiore semplificazione del sistema politico”.In sostanza, se un europarlamentare si presenta con una nuova lista ma sotto un contrassegno diverso da quello con il quale ha corso alle ultime europee, quella lista è esentata dalla raccolta della firme. Un odg sottoscritto, tra gli altri, anche da Massimo D’Alema, che di fatto battezza la lista di vendoliani, Sd e Verdi, Così, dopo le dichiarazioni in cui Veltroni sostiene di aver concordato con l’ex segretario del Prc, Franco Giordano (oggi anch’egli scissionista) lo sbarramento al 4% e l’odg “salva Vendola”, per il numero uno di Rifondazione, Paolo Ferrero, tutto è “finalmente chiaro”. “La scissione di Vendola – afferma il segretario del Prc – si rivela per quello che è: una operazione fatta su commissione del Pd per cercare di distruggere Rifondazione Comunista e creare una sinistra addomesticata che faccia da copertura al centrismo di Veltroni.
Fonte: dazebao.org

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