domenica 8 febbraio 2009

Eluana assediata in clinica. Tg1: Berlusconi offende Napolitano

di Alessandro Cardulli

Eluana è assediata. Il personale medico, sanitario, amministrativo della clinica “ La Quiete”, gli “esterni” che fanno parte della equipe che segue la vicenda, tragedia per l'esattezza, vissuta da questa donna non hanno pace. Arrivano gli ispettori mandati dal ministro Maurizio Sacconi, l'intrepido condottiero di ventura agli ordini del generale Berlusconi: burocrati che dovrebbero giudicare le capacità di sperimentati medici, specialisti di provata esperienza.

Addirittura hanno anche il compito di svolgere indagini amministrative, del tipo, supponiamo, chi paga le spese. Poi arrivano altri “investigatori” da parte della Procura della Repubblica di Udine che ha ricevuto denunce, anche anonime, ricorsi. Devono fare il loro “mestiere”,benché è chiaro che non possono intervenire per bloccare l'esecuzione del protocollo,come stabilito dai giudici e dai medici. Arrivano con le auto di servizio, rompono un'atmosfera che dovrebbe essere fatta di silenzi, tranquillità. Riservatezza. Ci manca che la auto sgommino ed attivino le sirene per essere al completo. Non basta, fuori dalla Clinica sparuti gruppetti di fanatici cattolici, ma la fede è ben altra cosa, manifestano, con bottigliette d'acqua nelle mani, somigliano a Bossi quando alza al cielo l'ampolla con l'acqua del Po. Qualcuno di questi fanatici osa scrivere la parola “ boia” unita al nome di Beppino Englaro. Chi guida la mano di tale gentaglia, alti prelati che con i loro discorsi aizzano odio, dovrebbe ricordare tutte le nefandezze commesse dalla Chiesa, non dalle singole persone, ma dalle più elevate gerarchie. Se hanno dimenticato, ricordiamo loro le “crociate”, in nome della fede, i roghi in cui bruciarono Giovanna d'Arco, Giordano Bruno, la condanna per eresia di Galileo Galilei e poi, giù fino alla protezione per i preti pedofili.

Ci sono anche giornalisti che si trasformano in medici, esperti anestesisti, neurologi, che forniscono informazioni prive di senso, che ci parlano di “ agonia” di Eluana. Decidono loro quanti giorni sono necessari perché questo povero corpo di donna martorizzata possa essere lasciato in pace. Contano i giorni per capire se Berlusconi ce la farà a far approvare dalle Camere uno straccio di legge che impedisca di proseguire l'attuazione del protocollo. Aspettano, ansiosi, di comunicare lo scoop che, ora, non può che essere il tentativo di stoppare il protocollo da parte di qualche azzeccagarbugli ministeriale. Scenario indegno di un paese civile, in cui cittadini,però, si pronunciano con nettezza. Sono dalla parte del Presidente Napolitano, di un “padre coraggio” come Beppino Englaro, vogliono che Eluana se ne vada finalmente in pace. Solo poco più del venti per cento degli intervistata in sondaggio effettuato da una società degna di attendibilità, stanno con Berlusconi.Del resto ne sono testimonianza le tante manifestazioni che si stanno svolgendo in tutto il paese. Ma questo è proprio è il problema. Il premier non ha, per questa occasione, alcun bisogno del consenso popolare. Lui mira a riassumere nella propria persona le funzioni che la Costituzione repubblicana assegna a due personalità: il Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio, due ruoli molto diversi, ben definito. Non è un caso che una delle prime cose che ha detto quando Napolitano ha annunciato che non firmava il decreto è stata: “Cambierò la Costituzione”. A lui non viene neppure alla mente che esiste un Parlamento, che esiste la separazione dei poteri.

Quello che sta facendo contro la magistratura lo vuol fare contro Napolitano. Gli basta il pieno appoggio del Vaticano, la sua guida “ spiriuale.Gravissimo che a questa operazione si prestino mezzi di informazione a partire dai telegiornali della Rai, il servizio pubblico. Il Tg 1, quello più ascoltato dagli italiani, ha dato ampio spazio a farneticazioni di Berlusconi, senza che qualcuno osasse fare un commento, dire vuna partola. Schermo aperto, apri bocca e parla.Il premier non si è fatto attendere. Ha offeso il presidente della Repubblica. Lo ha trattato quasi come un complice della crudeltà dell'assassinio che i medici stanno commettendo nei confronti di Eluana. Ha detto che si confrontano due culture, la sua, quella della “ vita e della libertà” l'altra, quella chiaramente attribuita a Napolitano, “ dello statalismo e della morte”. Se non si fosse capito, ha precisato che nella lettera del Presidente della Repubblica era contenuta “un'implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge”.Un'accusa, neppure troppo a velata a Napolitano di essere un “ golpista”.Tutto questo passa per lo schermo del Tg1 che spiega che Berlusconi si trova in Sardegna per una visita istituzionale. Di che “visita” si tratti si evince da uno “spottone” del Tg regionale: la Sardegna è terra di elezioni e il capo del governo è andato a fare campagna elettorale come avviene da tempo in tutti i week end. Non sono mancate romesse da puro imbonitore con al seguito telecamere e giornalisti “ lecchini”. Si lasci in pace Eluana, si tolga l'assedio alla clinica. E il presidente del Senato abbia uno scatto di orgoglio quale dovrebbe avere la seconda carica dello Stato e non si presti alla corsa contro il tempo nel tentativo di bloccare il protocollo medico. Discutere un disegno di legge fatto di qualche riga solo per venire incontro ai desideri del capo del governo, ordini per essere chiari, quando giace nelle aule del parlamento una questione, quella del testamento biologico, su cui ci si deve misurare, non é dignitoso. I capigruppo del Senato che si riuniranno lunedì hanno un'occasione preziosa per fare onore al loro ruolo. Renderebbero il dovuto omaggio anche a Eluana, a quel sorriso e quella bellezza che non ci sono più. Non ci potranno mai essere più.
Fonte: dazebao.org

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