mercoledì 18 febbraio 2009

Corruzione. Mills condanato a 4 anni e 6 mesi. Imputato anche Berlusconi

di Mariafrancesca Ricciardulli

L'avvocato inglese avrebbe ricevuto 6oo mila dollari dal capo del governo la cui posizione è stata stralciata grazie al Lodo Alfano
MILANO - I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, ritenendo valido l'impianto dell'accusa, hanno condannato a quattro anni e sei mesi - solo due mesi in meno di quanto richiesto dal pubblico ministero Fabio De Pasquale - per corruzione in atti giudiziari l'avvocato britannico David Mills nell'ambito del processo di primo grado che riguarda direttamente anche l'attuale presidente del consiglio dei ministri, il quale, benché protetto da leggi incostituzionali ad personam, rimane pur sempre imputato del medesimo reato.

Al centro del procedimento c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare a David Mills, attraverso il manager Fininvest Carlo Bernasconi, 600 mila dollari, come ricompensa per non aver rivelato in due processi che lo vedevano imputato (tangenti alla Gdf e All Iberian), le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la procura, per creare fondi neri. Alla base la questione sui diritti televisivi di film e telefilm acquistati dal biscione e trasmessi sulle reti Mediaset, pagati a prezzi gonfiati grazie ad un gioco di scatole cinesi fra società svizzere, tutte riconducibili a Berlusconi, operazioni ovviamente fatte in totale dispregio delle normative nazionali ed europee, peraltro eseguite in nero. A dicembre la procura aveva chiesto la condanna di Mills a quattro anni e otto mesi di reclusione. La difesa del legale britannico invece aveva chiesto l'assoluzione con "formula piena", sostenendo la mancanza di prove dell'accordo corruttivo.
Per quanto riguarda Berlusconi la sua posizione è stata stralciata e sospesa dopo che i giudici del tribunale di Milano hanno deciso di trasmettere gli atti del processo alla Consulta, chiamata ad esprimersi sulla legittimità costituzionale del Lodo Alfano, che sospende i processi in corso per le quattro più alte cariche dello Stato, incluso il premier. Per Mills, le cose non sono andate altrettanto bene. Oggi il collegio di giudici presieduto da Nicoletta Gandus, oltre alla reclusione, ha anche stabilito per lui l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni nonché la condanna a risarcire 250.000 euro alla presidenza del Consiglio, paradossalmente quindi al coimputato oltre che "corruttore", che si era costituita parte civile all'inizio del processo nel marzo 2007 e aveva chiesto di essere risarcita come parte offesa dal reato. MILLS - "Sono naturalmente molto deluso da questa sentenza", ha detto Mills. "Sono innocente ma questo è un caso altamente politico. I giudici non hanno ancora motivato la sentenza, così ancora non posso dire come abbiano considerato l'ammissione dello stesso pubblico ministero di non avere prove. (...)Spero che verdetto e sentenza siano cancellati in appello, e mi dicono che avrò ottimi motivi per sperarlo. Ho piena fiducia nel mio eccellente avvocato, Federico Cecconi".
Dal canto suo, il legale di David Mills, ha subito annunciato l'impugnazione della sentenza: "Credo e continuo a credere alla sua innocenza - afferma - di regola le sentenze non si commentano, ma si impugnano, e questo verdetto sarà certamente impugnato. Ma questa volta voglio fare un'eccezione e dire qualcosa su questa sentenza che mi sembra appiattita sull'impostazione accusatoria ed è tutto tranne che pacifica e consolidata". "Senza l'ombra dell'altro coimputato - ha concluso Cecconi - questo processo sarebbe stato esaminato in modo più sereno". DI PIETRO - "In un Paese normale il presidente del Consiglio avrebbe già rassegnato le sue dimissioni". E' il commento di Antonio Di Pietro, in merito alla condanna dell'avvocato Mills. "Se Mills è stato condannato in quanto 'corrotto' - sostiene in una nota - significa che abbiamo un corrotto, ma anche un corruttore. Ma si sa come vanno le cose in Italia rispetto agli altri paesi occidentali: in America, Obama ha mandato via i ministri che avevano avuto problemi con il fisco; in Italia, se corrompi un testimone, vai a fare il Presidente del Consiglio. Berlusconi, oggi, non è stato processato perché, per evitare il processo, si è fatto fare il Lodo Alfano". E la condanna di David Mills fa irruzione nell'Aula della Camera con Massimo Donadi dell'Idv che chiede al presidente del Consiglio di riferire al Parlamento "su questa situazione paradossale". "Oggi - ha spiegato Donadi - è chiaro a tutti che l'Italia si è dotata di una legge, il lodo Alfano che non ha uguali in nessun Paese, civile o incivile, del mondo".
Fonte: dazebao.org

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