martedì 10 febbraio 2009

Ddl Englaro. Approvazione in tempi da record e il Pd resta a guardare

di Tommaso Vaccaro

Continua la corsa contro il tempo del governo per approvare entro mercoledì il disegno di legge che blocca la sentenza dei giudici di Milano sul caso di Eluana. Il Pd non farà ostruzionismo. Radicali e Prc: “Palese incostituzionalità”

E’ ormai questione di ore perché il ddl ‘ad personam’ sul caso di Eluana Englaro venga approvato, nella sua versione definitiva, da Palazzo Madama. Mentre il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, annuncia una correzione sul disegno di legge e nel Partito democratico continua la battaglia tra l’anima cattolica e quella laica, il provvedimento sarà votato dal Senato martedì mattina per poi passare in tempi da record all’esame della Camera. Il Pd ha accettato il contingentamento dei tempi e non farà ostruzionismo in aula. I radicali, invece, hanno sollevato tre eccezioni di costituzionalità e hanno presentato oltre 1500 emendamenti. Per Russo Spena (Prc) oltre alla palese “incostituzionalità” il ddl rappresenta una chiara “violazione dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura”.
Intanto, però, il testo all’esame, scritto quando ancora Eluana era alimentata con un sondino, non è più sufficientemente attuale rispetto alla condizione in cui si trova oggi la donna. Per questa ragione, annuncia Sacconi, “lo correggeremo in modo da applicarlo a questo caso e agli altri casi come il suo”. E siccome per “salvare Eluana”, usando la formula ripetuta in maniera quasi compulsiva dal governo, “si deve fare di tutto”, la battaglia continua ad essere combattuta su più fronti. Oltre a quella parlamentare, in queste ore, viene percorsa senza sosta anche la via dell’ostruzionismo nei confronti della clinica di Udine in cui è ricoverata la Englaro. Governo e Regione lavorano per trovare una breccia burocratica che possa dimostrare la non idoneità de “La Quiete” a portare a termine il protocollo prescritto dai giudici di Milano.
In Parlamento, dopo il passaggio al Senato, il ddl verrà esaminato domani dalla Commissione Sanità, quindi alle ore 17 dovrebbe approdare nell'aula di Montecitorio dove sarà votato a scrutinio segreto. Ma a fronte di una durissima opposizione al provvedimento del governo, condotta da partiti, associazioni e movimenti esterni alle aule parlamentari, il Pd mantiene le sue spaccature interne e le legittima con la “libertà di coscienza”.
Mentre il segretario Walter Veltroni ed il suo vice Dario Franceschini annunciano il loro no al ddl, alcuni parlamentari del Partito democratico non parteciperanno al voto ed altri, guidati dai teodem Bobba e Binetti, hanno già dichiarato la volontà di votare favorevolmente al provvedimento proposto dal governo e sostenuto dall’Udc. Tra questi, in prima fila, spiccano i nomi degli ex popolari Enrico Letta, Beppe Fioroni, Pierluigi Castagnetti e quello di Francesco Rutelli.
Inattesa, invece, la presa di posizione dell’ex centrista, oggi esponente democratico di spicco, Marco Follini. “Ho evitato a lungo di esternare su questo tema. La mia opinione sarà il mio voto e il mio voto sarà no” ha dichiarato ai giornalisti uscendo dall’assemblea dei senatori del Pd.
Dal canto suo, Veltroni, tenta di smarcarsi da questa ennesima empasse politica dichiarando: “Bisogna abituarsi al fatto che nei grandi partiti esistano posizioni diverse sulle questioni etiche. Materie nelle quali non può scattare la disciplina di partito”. Il Partito democratico, su questi temi, non riesce dunque a trovare una sintesi, “ma siamo tutti d'accordo – continua Veltroni – nel respingere la manovra di Berlusconi, nel manifestare a favore della Costituzione, nell'affermare la priorità del rispetto delle leggi”. Su queste basi il Pd ha indetto, per domani in piazza Santissimi Apostoli a Roma, una manifestazione. Ma se dalla riunione di lunedì pomeriggio esce un orientamento per il No, ma viene confermata la libertà di coscienza, nel frattempo il capogruppo dei deputati piddini, Antonello Soro, fa sapere che il suo partito non farà alcun tipo di ostruzionismo sul provvedimento. “Non ci siamo opposti al contingentamento dei tempi, - ha dichiarato – perché non abbiamo interesse a fare ostruzionismo in questa materia”.
Anche l’Idv, nonostante la netta presa di posizione del leader Antonio Di Pietro contro la legge di Sacconi, mantiene l’ambiguità lasciando libertà di coscienza. “Tuttavia - ha aggiunto Di Pietro - li ho sentiti uno per uno [i senatori del gruppo ndr.] e mi risulta che sette voteranno per dire no al provvedimento, due si asterranno e uno voterà a favore”.
Chi invece farà duro ostruzionismo al ddl del governo sulla vicenda Englaro, sarà la pattuglia radicale interna al Pd. Presenteremo “al Senato tre pregiudiziali di costituzionalità” ha spiegato a Radio Radicale, Emma Bonino, perché si tratta di “una legge che condanna tutti a stare appesi ad un sondino per sempre”. Per questo motivo i radicali presenteranno inoltre 1500 emendamenti al testo.

All’esterno del Parlamento
Diverse manifestazioni si sono tenute in giornata in tutto il paese contro il “ddl Englaro”. Centinaia di manifestanti delle varie forze della sinistra si sono ritrovate oggi al presidio di fronte Palazzo Madama. Il Prc, per bocca di Giovanni Russo Spena, sottolinea come “il disegno di legge sia assolutamente anticostituzionale perché viola l’autonomia e l’indipendenza della magistratura in quanto interviene su una decisione della Corte di Cassazione”. Per Russo Spena “tutto questo è molto grave perché Berlusconi cinicamente strumentalizza il tema della dignità della morte per cambiare la Costituzione e disciplinare in senso fondamentalistico la società”.
In giornata arriva anche un appello al Parlamento, e ai medici presenti in Parlamento, sottoscritto dagli stessi operatori sanitari. Tantissime le firme, per affermare come la legge che si sta studiando è in palese contrasto con il codice di deontologia professionale.
Continua anche la raccolta firme dell’associazione ‘Libertà e giustizia’ per l’appello “Rompiamo il silenzio”. Numerose le personalità di spicco del mondo della cultura, della politica e della scienza che l’hanno già sottoscritto, insieme ad altri 100mila e più italiani che si sono espressi contro la deriva antidemocratica del governo.
Fonte: dazebao.org

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