giovedì 19 febbraio 2009

Diliberto pronto a fare accordi con il PD

Diliberto
«Proprio le elezioni sarde ci dicono una cosa semplice, che c'è ancora almeno un barlume di luce». Lo dice il segretario del Pdci Oliviero Diliberto intervenendo a «Panorama del giorno», su canale 5, parlando del futuro della sinistra radicale. Diliberto spiega che la sua proposta è quella di «rimettere assieme i cocci». «Rifondazione, per la prima volta, un paio di giorni fa ha accolto l'invito di fare una lista per le elezioni europee insieme a noi. Rifondazione ha preso il 3 per cento ha perso voti, noi il 2 e quindi supereremo di gran lunga la soglia di sbarramento».
Diliberto spera di arrivare a un'alleanza con il Pd per un'opposizione comune: «Vorrei provare a fare opposizione anche perchè sta per arrivare già arrivata per certi versi, una crisi economica devastante in Italia e quindi bisognerebbe provare a costruire una alternativa alle politiche del governo. Io la farei volentieri anche assieme al Pd bisogna quale sarà il nuovo gruppo dirigente del Partito democratico». Anche con Di Pietro? «Io vorrei fare un'alleanza con tutti quelli che si oppongono al governo Berlusconi anche perchè mi sembra indispensabile unirsi altrimenti governerà per i prossimi centocinquanta anni, però ciascuno con le sue caratteristiche».

Ferrero risponde invece:
«Spero che il Pd cominci a fare una discussione sul perchè quella linea non funziona invece che continuare a suicidare un leader dietro l'altro». Lo ha detto il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, oggi a Siena a margine dell'inaugurazione del nuovo circolo cittadino. «Dopo quel che è successo a Prodi 18 mesi fa, adesso tocca a Veltroni - ha aggiunto Ferrero - Se continuano così ce ne saranno altri sull'asfalto. Secondo me il problema non è di persone ma di linea politica che non ha nessuna autonomia da Confindustria, non riesce a stare insieme alla Cgil, non fa nessuna delle cose che dovrebbe fare un'opposizione».

Mentre Marco Rizzo afferma:
«Veltroni o D'alema, non cambia nulla. Il loro progetto è lo stesso: il Pd non può far opposizione perchè i suoi riferimenti strategici sono gli stessi poteri forti che sono contigui al governo. Auspico che ai comunisti la lezione del governo Prodi sia bastata, per essere contro Berlusconi ma alternativi al Pd».

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