martedì 24 febbraio 2009

Zimbabwe, oltre 70mila contagiati dal colera Ma Mugabe festeggia a caviale e champagne

Sabato prossimo ad Harare si terrà il party per gli 85 anni del Presidente mentre nel paese si sotterrano i cadaveri

di Francesca Marretta

«Non si riesce a finire di mangiare un elefante intero», dice il proverbio africano. Spolpare fino all'osso un intero paese dell'Africa, invece si può. Non lo racconta il proverbio, ma la storia recente dello Zimbabwe. Il cui capitolo piú attuale è a dir poco emblematico della situazione.Il ventuno febbraio scorso, il Presidente Robert Mugabe, che governa l'ex Rhodesia dal 1980, ha compiuto 85 anni, diventando il più anziano leader africano. Nonostante la spaventosa crisi economica attuale vissuta da un paese noto un tempo come granaio dell'Africa, e nonostante la gravissima epidemia di colera che imperversa in Zimbabwe da cinque mesi, la macchina organizzativa che in queste ore traina il paese è quella che si occupa dell'organizzazione del festeggiamenti per il compleanno del Presidente. Che si terranno con celebrazioni in pompa magna sabato prossimo ad Harare. Per avere un'idea della spesa che sarà sostenuta, basta dare un'occhiata ad alcune voci che figurano nella lista della spesa prevista per la festa. Ottomila aragoste, ottomila scatole di Ferrero Rocher, tremila anatre, sedicimila uova, cento chilli di gamberoni, cinquemila chili di formaggio, quattromila porzioni di caviale, cinquecento bottiglie di whisky Johnny Walker etichetta blu, Chivas invecchiato 22 anni e duemila bottiglie di Champagne. Naturalmente Moët & Chandon. «Altrimenti desisti», avrebbe detto Totò. Durante gli anni del regime di Mugabe, lo Zimbabwe ha visto precipitare l'aspettativa di vita della popolazione da sessant'anni a trentaquattro, la piú bassa del Continente. Se la situazione dello Zimbabwe non fosse drammatica, il lusso sfrenato che farà da cornice alle danze in cui si dimeneranno gli attempati ma arzilli Robert e Grace Mugabe, osannati da qualche migliaio di accoliti, chiamati a raccolta dallo Zanu-Pf, il partito del Presidente, potrebbe far apparire l'intera vicenda come una farsa. Anche più raccapriccianti si rivelano i retroscena organizzativi di cui ha dato notizia la stampa britannica. Durante le giornate di raccolta fondi per il party in onore del Presidente, sarebbero state avanzate, agli imprenditori del paese, richieste di contributi fino a 110mila dollari a testa ed altre donazioni "volontarie" alla popolazione. Il leader dell'organizzazione giovanile del partito, Absolom Sikhosana, parlando alla radio, avrebbe tuttavia ammesso che quest'anno la raccolta fondi sarebbe stata più ardua rispetto al passato, data la difficile situazione in cui versa il Paese. «Sappiamo che sono tempi duri» ha dichiarato on Air rivolto al popolo dello Zimbabwe Sikhosana, «ma sarà bello onorare le offerte che avete fatto». L'anno scorso la festa di compleanno del presidente era costata 1,2 milioni di dollari. Pare che quest'anno, gli organizzatori fedeli al Presidente, si rendano conto di non potersi aspettare un risultato simile. In qualche modo, anche la cricca presidenziale deve fare i conti con gli oltre 80mila casi di colera registrati nel paese, in base a dati dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Secondo la stessa organizzazione, nei cinque mesi da cui dura l'epidemia sono morte quasi quattromila persone. Si tratta di dati pubblicati oltre due settimane fa, che andrebbero aggiornati per eccesso. Se seppellire trentaquattro morti al giorno per colera non bastasse a far passare la voglia a molti cittadini dello Zimbabwe di festegguare il padre-padrone del paese, si può aggiungere all'affresco che ritrare il volto raggrinzito del paese sudafricano, l'ultimo record battuto dal tasso d'inflazione: 231 milioni per cento. In queste condizioni, un tasso di disoccupazione ufficiale intorno al 94% non sorpende nessuno. Descrivere lo Zimbabwe come un paese al collasso è un eufemismo. Il paese è collassato da tempo. Il colpo di grazia, non solo per l'economia, ma per la democrazia, è arrivato nei violentissimi giorni che hanno caratterizato il voto dello scorso anno. Che aveva premiato al primo turno, il 29 marzo, Morgan Tsvangirai, leader del Movement for Democratic Change (Mdc) ed attuale Premier del governo di unità nazionale, che aveva battuto Mugabe senza raggiungere la maggioranza necessaria ad essere eletto Presidente senza ballottaggio. Secondo molti osservatori, per evidenti brogli. Tra quella data ed il secondo turno, tenuto il 27 giugno scorso, lo Zimbabwe è stato investito da una campagna di terrore contro gli oppositori del Regime. Omicidi, stupri e violente intimidazioni, allestite sopratutto nelle zone interne del paese dalle bande fedeli al Presidente perpetuo Mugabe. Elezioni definite «una farsa» dall'opposizione e fortemente condannate dalla comunitá internazionale. Quello scandalo elettorale ha partorito l'attuale governo di unitá nazionale. Che per la leadership dell'Mdc perde credibilitá ogni giorno che passa. Considerato anche che uno dei punti cardine per pervenire all'accordo tra Mugabe e Tsvangirai per formare l'esecutivo e uscire dall'impasse istituzionale e dalla lacerazione che investiva e che tuttora investe il paese, era la scarcerazione degli attivisti politici dell'Mdc. Molti dei quali sono ancora in galera.Un tempo considerato l'eroe anticolonioalista per antonomasia del continente africano, per aver ottenuto l'indipendenza dall'ex Rhodesia dalla Gran Bretagna 29 anni fa, Mugabe ha visto svanire la propria popolarità e reputazione in patria, come sulla scena internazionale. La stampa britannica, che il Presidente taccia di faziosità nei suoi confronti, avendo nel corso della sua lunga azione di governo nazionalizzato le terre da cui aveva spodestato i farmer britannici, ha rivelato che mentre la popolazione dello Zimbabwe è alla fame, la First Lady di Harare si puó permettere di comprare statue di marmo in Vietnam per un valore di 55mila sterline, e pagare in contanti un conto d'albergo ad Hong Kong per 10mila sterline. «Mentre Mugabe oranizza feste per il suo ottantacinquesimo compleanno, un bambino su dieci nel suo paese non raggoingerá il quinto anno di età» ha dichiarato nei giorni scorsi la portavoce di Save the Children in Zimbabwe Sarah Jacobs, che ha aggiunto: «molte delle loro madri, non vivranno nemmeno la metá degli anni del Presidente». Che a differenza dei propri connazionali si mantiene in forma a forza di compleanni a base di caviale e champagne.
Fonte: Liberazione

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